17 Febbraio 2021

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Irene Murru, la mamma kiters

di: Kitesurfing Editorial Team
Irene Murru

La gonna lunga della nonna non è stata di impiccio. E indossando l’abito campidanese, con il kitesurf si è lanciata sulla laguna di Mistras. Un volo che Irene Murru, ventottenne, ha sempre sognato e che alla vigilia del Carnevale è riuscita a realizzare, regalando un momento di grande euforia a tutti gli amici appassionati di quello sport. «Ho sempre desiderato unire l’amore per le nostre tradizioni a uno sport che adoro», racconta.

La storia

La giovane, mamma di una bambina di sette anni, è cresciuta con un grande attaccamento per gli usi e i costumi della Sardegna. «Amo ricamare, i costumi della tradizione e poi preparare e friggere le zippole – spiega – ogni anno per la Sartiglia con un’amica vado in scuderia a friggere i dolci tipici e indosso il costume». Una passione che non le ha impedito di dedicarsi anche ad altre attività e in particolare allo sport. «In realtà fino a qualche tempo fa il mare non mi piaceva tanto – racconta – seguivo soltanto il mio compagno Stefano mentre faceva kitesurf». Poi tre anni fa è scattato l’amore per quegli aquiloni sulla tavola da surf da cui ormai non riesce a separarsi.

Il sogno

Due passioni diverse che però Irene è riuscita a conciliare. «Io ogni anno sfilo alla Sartiglia, ho indossato il costume da gala ma anche quello da tutti i giorni – racconta – e visto che quest’anno non c’è stata la manifestazione, ho pensato di indossare ugualmente l’abito tradizionale». Un’idea nata quasi per gioco ma che subito è stata concretizzata. Irene Murru ha fatto confezionare appositamente una gonna «è in cento per cento cotone, una di quelle che le nostre nonne usavano per le faccende di tutti i giorni – ha spiegato la giovane mamma – poi la blusa e il fazzoletto. Ho indossato anche i gioielli tipici ma erano finti». Tiene a precisare che non avrebbe mai utilizzato in acqua un abito in broccato o altri tessuti preziosi. «Ci tengo troppo e so bene come vanno trattati – dice – e infatti anche se la gonna di cotone si è bagnata non si è affatto rovinata». Tutta esperienza ereditata dalla nonna e che lei è pronta a trasmettere alla figlia insieme all’amore per lo sport e la natura.

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La gonna lunga della nonna non è stata di impiccio. E indossando l’abito campidanese, con il kitesurf si è lanciata sulla laguna di Mistras. Un volo che Irene Murru, ventottenne, ha sempre sognato e che alla vigilia del Carnevale è riuscita a realizzare, regalando un momento di grande euforia a tutti gli amici appassionati di quello sport. «Ho sempre desiderato unire l’amore per le nostre tradizioni a uno sport che adoro», racconta.

La storia

La giovane, mamma di una bambina di sette anni, è cresciuta con un grande attaccamento per gli usi e i costumi della Sardegna. «Amo ricamare, i costumi della tradizione e poi preparare e friggere le zippole – spiega – ogni anno per la Sartiglia con un’amica vado in scuderia a friggere i dolci tipici e indosso il costume». Una passione che non le ha impedito di dedicarsi anche ad altre attività e in particolare allo sport. «In realtà fino a qualche tempo fa il mare non mi piaceva tanto – racconta – seguivo soltanto il mio compagno Stefano mentre faceva kitesurf». Poi tre anni fa è scattato l’amore per quegli aquiloni sulla tavola da surf da cui ormai non riesce a separarsi.

Il sogno

Due passioni diverse che però Irene è riuscita a conciliare. «Io ogni anno sfilo alla Sartiglia, ho indossato il costume da gala ma anche quello da tutti i giorni – racconta – e visto che quest’anno non c’è stata la manifestazione, ho pensato di indossare ugualmente l’abito tradizionale». Un’idea nata quasi per gioco ma che subito è stata concretizzata. Irene Murru ha fatto confezionare appositamente una gonna «è in cento per cento cotone, una di quelle che le nostre nonne usavano per le faccende di tutti i giorni – ha spiegato la giovane mamma – poi la blusa e il fazzoletto. Ho indossato anche i gioielli tipici ma erano finti». Tiene a precisare che non avrebbe mai utilizzato in acqua un abito in broccato o altri tessuti preziosi. «Ci tengo troppo e so bene come vanno trattati – dice – e infatti anche se la gonna di cotone si è bagnata non si è affatto rovinata». Tutta esperienza ereditata dalla nonna e che lei è pronta a trasmettere alla figlia insieme all’amore per lo sport e la natura.

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