Dove fare kitesurf sul Lago di Garda: 7…
Il kitesurf sul Lago di Garda è un mix esplosivo di vento costante, paesaggi alpini e centri specializzati. S
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17 Marzo 2015
Vuoi diventare Istruttore Fiv di Kitesurf? Si parte da Anzio
Il comitato Fiv della IV Zona Lazio organizza dal 20 al 24 aprile il corso di Allievo Istruttore 1° Livello, ma prima, il 12 aprile, si svolgerà la selezione degli aspiranti istruttori. Ma in cosa consiste questo titolo? La responsabile federale Giorgia Talucci ne parla con la redazione di www.kitesurfing.it.
Il kitesurf regala tanto divertimento e la possibilità di fare sport immersi nella natura, ma può anche diventare opportunità di lavoro, per esempio come istruttori. Ecco allora una bella occasione da non perdere per coloro che sentono la vocazione all’insegnamento: il prossimo 12 aprile si svolgerà ad Anzio (Roma) presso il locale Yachting Club la selezione per il Corso Allievo Istruttore 1° livello Kiteboarding Fiv.
L’evento, organizzato comitato Fiv IV Zona Lazio, permette a quanti supereranno la prova di frequentare il Corso Allievo Istruttore 1° livello Kiteboarding Fiv in programma dal 20 al 24 aprile sempre ad Anzio e successivamente, dopo avere svolto il relativo tirocinio, di frequentare il Corso Istruttore 1° livello Fiv per conseguire il brevetto federale. Per partecipare alla selezione, tra i vari requisiti, occorre essere tesserati Fiv e soci di un centro affiliato, avere compiuto i 18 anni, sapere navigare con il kite in tutte le condizioni, conoscere le procedure di sicurezza e condurre un mezzo di assistenza a motore. Info: www.fivlazio.com/?p=672.
Con l’occasione, per saperne un po’ di più sui brevetti Fiv di istruttore di kitesurf la redazione di www.kiesurfing.it ha intervistato Giorgia Talucci, istruttrice IV livello della Federazione Italiana Vela, docente della Squadra Sportiva del Coni e responsabile della formazione federale per la IV Zona Lazio per le discipline kitesurfing, tavole a vela, derive ed altura.
Giorgia Talucci è un istruttore IV livello della Federazione Italiana Vela , si occupa di Formazione dal 1996 e fa parte dello Staff Formatori della Scuola dello Sport del CONI. Laureata in Pscicologia, dopo una brillante carriera juniores come atleta nella vela,che vanta titoli Italiani e podi internazionali, a causa di un infortunio lascia la vita agonistica e decide di investire il suo tempo nella formazione dei giovani allo sport, attività per cui è stata insignita della Palma di Bronzo al merito Tecnico dal CONI.
– Giorgia, ci spieghi come si consegue il brevetto di Istruttore Fiv per l’insegnamento del Kitesurf?
«Bisogna seguire il Corso Istruttore 1° livello Kitesurfing che si divide in tre moduli: il 1° modulo è la selezione di accesso al Corso Allievo Istruttore e il Corso Allievo Istruttore stesso, dopodiché il 2° modulo consiste nel tirocinio, quindi il 3° modulo è il vero e proprio Corso Istruttore 1° livello alla conclusione del quale si ottiene il brevetto Fiv».
– Ogni quanto viene organizzato questo corso modulare?
«Il Kitesurfing è una disciplina relativamente nuova per la Fiv perché è l’ultima delle classi che si è associata alla Federazione e per quanto riguarda il Lazio questa è la terza edizione del corso e il nostro obiettivo a dargli una cadenza annuale, quindi dare la possibilità a ogni anno a quanti vogliono diventare Istruttori federali di conseguire il brevetto».
– Chi sono i candidati ideali per diventare Istruttori Fiv?
«Sicuramente il candidato ideale di questo tipo di formazione è qualcuno che ha una grande passione per questo sport, poi deve avere delle competenze tecniche di gestione del mezzo, quindi ala e tavola e infine deve essere disponibile a lavorare secondo il metodo didattico proprio della Federazione».
– Ci sono altri tipi di brevetti di Istruttore di kitesurf, come per esempio quello Iko oppure Vdws? Vuoi spiegarci in cosa è diverso il brevetto Fiv rispetto a questi?
«Prendere il brevetto Fiv vuol dire entrare in una grande famiglia che è quella della Federazione Italiana Vela che a sua volta fa capo al Coni e quindi avere una formazione riconosciuta a livello istituzionale in Italia. Poi permette di intraprendere una carriera formativa che non si esaurisce nel semplice insegnamento del kitesurf, ma consente di progredire fino al IV livello e seguire per esempio gruppi di atleti impegnati nelle competizioni oppure aprire una scuola federale. Un’altra differenza importante rispetto ad altri tipi di brevetto sono i costi più contenuti, giustificati dal fatto che la Fiv ha tra i propri compiti istituzionali proprio la formazione. Poi per ottenere il brevetto Fiv si seguono dei metodi didattici che sono ampiamente collaudati nelle altre classi veliche, infine avere questo titolo garantisce una serenità maggiore nei rapporti con la Capitaneria di Porto per quanto riguarda la sicurezza, le norme assicurative, le aree destinate al kite e i corridoi di lancio».
– L’impegno della Fiv sul fronte della formazione degli istruttori di Kitesurf sembra riflettere il ruolo sempre più importante di questa disciplina in ambito federale, è così?
«Il kitesurf per noi è una disciplina assolutamente importante, vorremmo riuscire a dargli una giusta regolamentazione, cercando di evitare i “cani sciolti”, ossia istruttori improvvisati che operano su spiagge libere anche fuori stagione con metodi di insegnamento approssimativo. Noi cerchiamo invece di garantire standard di qualità formativa, regole uguali per tutti riguardo l’attività delle scuole, strutture in spiaggia con dei requisiti minimi di igiene, sicurezza, etc.».
– Alla luce della tua esperienza come docente e formatore, c’è qualcosa che si può fare per promuovere ulteriormente il kitesurf?
«Sì certo, sicuramente c’è ancora molto da fare sul piano della comunicazione e dell’informazione per spiegare come questo sport sia davvero alla portata di tutti, ma anche una disciplina sportiva che presto sarà alle Olimpiadi. Poi occorre lavorare sulla possibilità per i rider di uscire non solo l’inverno quando in spiaggia non c’è nessuno, ma tutto l’anno magari utilizzando i gommoni per raggiungere il largo».
Vuoi diventare Istruttore Fiv di Kitesurf? Si parte da Anzio
Il comitato Fiv della IV Zona Lazio organizza dal 20 al 24 aprile il corso di Allievo Istruttore 1° Livello, ma prima, il 12 aprile, si svolgerà la selezione degli aspiranti istruttori. Ma in cosa consiste questo titolo? La responsabile federale Giorgia Talucci ne parla con la redazione di www.kitesurfing.it.
Il kitesurf regala tanto divertimento e la possibilità di fare sport immersi nella natura, ma può anche diventare opportunità di lavoro, per esempio come istruttori. Ecco allora una bella occasione da non perdere per coloro che sentono la vocazione all’insegnamento: il prossimo 12 aprile si svolgerà ad Anzio (Roma) presso il locale Yachting Club la selezione per il Corso Allievo Istruttore 1° livello Kiteboarding Fiv.
L’evento, organizzato comitato Fiv IV Zona Lazio, permette a quanti supereranno la prova di frequentare il Corso Allievo Istruttore 1° livello Kiteboarding Fiv in programma dal 20 al 24 aprile sempre ad Anzio e successivamente, dopo avere svolto il relativo tirocinio, di frequentare il Corso Istruttore 1° livello Fiv per conseguire il brevetto federale. Per partecipare alla selezione, tra i vari requisiti, occorre essere tesserati Fiv e soci di un centro affiliato, avere compiuto i 18 anni, sapere navigare con il kite in tutte le condizioni, conoscere le procedure di sicurezza e condurre un mezzo di assistenza a motore. Info: www.fivlazio.com/?p=672.
Con l’occasione, per saperne un po’ di più sui brevetti Fiv di istruttore di kitesurf la redazione di www.kiesurfing.it ha intervistato Giorgia Talucci, istruttrice IV livello della Federazione Italiana Vela, docente della Squadra Sportiva del Coni e responsabile della formazione federale per la IV Zona Lazio per le discipline kitesurfing, tavole a vela, derive ed altura.
Giorgia Talucci è un istruttore IV livello della Federazione Italiana Vela , si occupa di Formazione dal 1996 e fa parte dello Staff Formatori della Scuola dello Sport del CONI. Laureata in Pscicologia, dopo una brillante carriera juniores come atleta nella vela,che vanta titoli Italiani e podi internazionali, a causa di un infortunio lascia la vita agonistica e decide di investire il suo tempo nella formazione dei giovani allo sport, attività per cui è stata insignita della Palma di Bronzo al merito Tecnico dal CONI.
– Giorgia, ci spieghi come si consegue il brevetto di Istruttore Fiv per l’insegnamento del Kitesurf?
«Bisogna seguire il Corso Istruttore 1° livello Kitesurfing che si divide in tre moduli: il 1° modulo è la selezione di accesso al Corso Allievo Istruttore e il Corso Allievo Istruttore stesso, dopodiché il 2° modulo consiste nel tirocinio, quindi il 3° modulo è il vero e proprio Corso Istruttore 1° livello alla conclusione del quale si ottiene il brevetto Fiv».
– Ogni quanto viene organizzato questo corso modulare?
«Il Kitesurfing è una disciplina relativamente nuova per la Fiv perché è l’ultima delle classi che si è associata alla Federazione e per quanto riguarda il Lazio questa è la terza edizione del corso e il nostro obiettivo a dargli una cadenza annuale, quindi dare la possibilità a ogni anno a quanti vogliono diventare Istruttori federali di conseguire il brevetto».
– Chi sono i candidati ideali per diventare Istruttori Fiv?
«Sicuramente il candidato ideale di questo tipo di formazione è qualcuno che ha una grande passione per questo sport, poi deve avere delle competenze tecniche di gestione del mezzo, quindi ala e tavola e infine deve essere disponibile a lavorare secondo il metodo didattico proprio della Federazione».
– Ci sono altri tipi di brevetti di Istruttore di kitesurf, come per esempio quello Iko oppure Vdws? Vuoi spiegarci in cosa è diverso il brevetto Fiv rispetto a questi?
«Prendere il brevetto Fiv vuol dire entrare in una grande famiglia che è quella della Federazione Italiana Vela che a sua volta fa capo al Coni e quindi avere una formazione riconosciuta a livello istituzionale in Italia. Poi permette di intraprendere una carriera formativa che non si esaurisce nel semplice insegnamento del kitesurf, ma consente di progredire fino al IV livello e seguire per esempio gruppi di atleti impegnati nelle competizioni oppure aprire una scuola federale. Un’altra differenza importante rispetto ad altri tipi di brevetto sono i costi più contenuti, giustificati dal fatto che la Fiv ha tra i propri compiti istituzionali proprio la formazione. Poi per ottenere il brevetto Fiv si seguono dei metodi didattici che sono ampiamente collaudati nelle altre classi veliche, infine avere questo titolo garantisce una serenità maggiore nei rapporti con la Capitaneria di Porto per quanto riguarda la sicurezza, le norme assicurative, le aree destinate al kite e i corridoi di lancio».
– L’impegno della Fiv sul fronte della formazione degli istruttori di Kitesurf sembra riflettere il ruolo sempre più importante di questa disciplina in ambito federale, è così?
«Il kitesurf per noi è una disciplina assolutamente importante, vorremmo riuscire a dargli una giusta regolamentazione, cercando di evitare i “cani sciolti”, ossia istruttori improvvisati che operano su spiagge libere anche fuori stagione con metodi di insegnamento approssimativo. Noi cerchiamo invece di garantire standard di qualità formativa, regole uguali per tutti riguardo l’attività delle scuole, strutture in spiaggia con dei requisiti minimi di igiene, sicurezza, etc.».
– Alla luce della tua esperienza come docente e formatore, c’è qualcosa che si può fare per promuovere ulteriormente il kitesurf?
«Sì certo, sicuramente c’è ancora molto da fare sul piano della comunicazione e dell’informazione per spiegare come questo sport sia davvero alla portata di tutti, ma anche una disciplina sportiva che presto sarà alle Olimpiadi. Poi occorre lavorare sulla possibilità per i rider di uscire non solo l’inverno quando in spiaggia non c’è nessuno, ma tutto l’anno magari utilizzando i gommoni per raggiungere il largo».
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